“Primavera dei Teatri”: il festival non tarda ad arrivare

primavera dei teatriDai sessanta minuti dello shakespeariano Lo stupro di Lucrezia di Valter Malosti ai sessanta minuti musicali di Volo infermo, con Gianfranco De Franco e Ilaria Montenegro, intercorrono sei giorni. Esattamente quelli che, dal 28 maggio al 2 giugno, definiscono lo spazio artistico in cui si compie la XIV edizione del Festival Primavera dei Teatri tra il quattrocentesco Castello Aragonese e il duecentesco Protoconvento Francescano di Castrovillari. “In attesa di vincere un bando regionale sugli eventi storicizzati in Calabria – scrivono i direttori artistici e organizzatori Saverio La Ruina, Dario De Luca, Settimio Pisano, ovvero coloro i quali danno forma e sostanza a Scena Verticale – in un momento di forte depressione per il nostro Paese, in una pressoché costante mancanza di liquidità nelle casse degli Enti pubblici e privati, “Primavera dei Teatri” ha la sfrontatezza di risbocciare nel suo periodo canonico, presentandosi con una fioritura ricca e di grande bellezza. Un’edizione all’insegna del rischio: il rischio che ci prendiamo noi organizzatori nel mettere in piedi ostinatamente questa XIV edizione; il rischio che si prendono gli artisti nel raccontare il nostro presente, senza adagiarsi nella riproposizione di testi già noti e collaudati; il rischio che, quotidianamente, si accolla questo settore per provare a fare Arte e Cultura in Italia”. Uno status quo che si condensa con emblematica genialità nell’immagine adottata per l’edizione duemilatredici (nella foto), il cui progetto grafico è stato realizzato da Inrete. Tra gli appuntamenti di quest’anno, con un pizzico di in(sano) campanilismo, c’è da segnalare la prima nazionale di Mangiare e Bere. Letame e Morte” di Davide Iodice, con Alessandra Fabbri (venerdì 31, ore 22.15, Sala 14). Teatro e danza si (con)fondono in questo lavoro – presentato da Interno 5 – sui bisogni essenziali, sull’istinto, sulla nostra animalità, sull’essere nella sua singolarità. Un poemetto fisico, in cui l’animale rivela l’umano e le sue mancanze. Ma “Primavera dei Teatri” è un festival dallo stile plurale dove ogni gruppo, ogni generazione, e al loro interno ogni individuo, sono portati a forgiare le proprie opzioni, diverse, magari anche solo per scarti esigui eppure tangibili. Questa pluralità, ad esempio, porta alla messinscena di allestimenti come Big Biggi one man show della Compagnia degli Scarti, una sorta di girotondo di storie che partono dal racconto autobiografico per giungere ai più celebri momenti della storia del teatro occidentale, accanto alle canzoni e ai monologhi sardonici di Morir sì giovane e in andropausa, con Dario De Luca e la Omissis Mini Órchestra, che danno voce ai trenta-quarantenni lasciati in mutande da una società gerontocratica e dal futuro incerto. La seconda tappa del cantiere didattico di arte visiva Learning by heart, curato da Claudia Zicari – inserito nel progetto di Art in progress. Cantieri del Contemporaneo, promosso dalla Sovrintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria -, il Laboratorio sul verso shakespeariano, condotto da Valter Malosti, e il percorso sonico dell’evento performativo Tunnel, agito da Gianfranco De Franco, arricchiscono la programmazione di una “Primavera” che stavolta non fiorirà tardivamente. Per ulteriori approfondimenti e informazioni dettagliate sul festival: www.primaveradeiteatri.it.

 

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