La “stella” dello chef Pasquale Palamaro splende nel firmamento Michelin

Alle cinque stelle (lusso) de L’Albergo della Regina Isabella di Ischia se n’è aggiunta da pochi giorni un’altra, quella di Pasquale Palamaro chef di Indaco, il ristorante gourmet dell’albergo, inaugurato nel 2009. La sua cucina moderna e creativa porta un nuovo tributo alla tradizione culinaria della Campania, la regione più dinamica nella Guida Michelin 2013. Con 32 ristoranti stellati, 6 novità e il maggior numero di due stelle la Campania si conferma una delle regioni di grande tradizione nella cucina di qualità dopo Lombardia (56 ristoranti) e Piemonte (38 ristoranti). Un contributo importante al grande firmamento delle 307 stelle Michelin che in Italia, rispetto al 2011, aumentano di 31 unità. La soddisfazione è grande per la famiglia Carriero, proprietaria dell’albergo, che, incoraggiata da Luigi Cremona, decise di offrire ai propri ospiti un secondo ristorante per affiancare a una cucina di tradizione una maggiormente ricercata e innovativa, apprezzata dai palati sempre più esigenti della propria clientela (inter)nazionale. Nacque così Indaco, uno luogo incantevole affacciato su una piccola baia e destinato a colui che era allora il sous-chef del Ristorante Regina Isabella, tutt’ora guidato da Luigi Castagna. Il debutto ufficiale di Pasquale Palamaro nella cucina d’autore fu in occasione dei cinquant’ anni del Regina Isabella, quando, per i festeggiamenti, sfilarono nella cucina dell’albergo per l’intera stagione 15 Chef stellati fra cui Aimo e Nadia, Ugo Alciati, Alfonso Iaccarino, Emanuele Scarello. L’impegnativa palestra rubò il cuore e l’anima del giovane talento che da allora si dedicò con tenacia ed energia alla ricerca di nuove tecniche e materie prime che gli consentissero di esprimere al meglio i sapori e i colori della sua terra. La formazione continua nel periodo invernale al fianco di chef del calibro di Antonio Cannavacciuolo dell’Hotel Villa Crespi di Orta San Giulio e di Anthony Genovese del ristorante il Pagliaccio di Roma. Uno scambio continuo che porta a rendere la sua cucina sempre più identificativa di un territorio ricco di risorse com’è il nostro meridione d’Italia. Trionfano il pesce e le verdure del suo orto coltivato con passione, in cui ama condurre gli ospiti dell’albergo per rubare e degustare insieme qualche primizia di stagione. A chiudere il cerchio ci pensa la natura e quell’angolo di paradiso immerso nel blu profondo del mare da cui è nato appunto Indaco, l’unico nome che poteva testimoniare la magia di serate d’estate trascorse a bordo mare, complici solo le stelle. Ora anche quella Michelin!

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